Amarti e amarti.
Fino ad avere le lacrime agli occhi.
Quel che in amore non va mai perso é un poco di paura di perdersi.
Solo così quell’amore lo curi e nutri.
E solo così te lo godi per davvero.
Di quell’amore che accoglie e ama pure le tue parti oscure e buie.
Che per accogliere luci e colori non serve amarsi.
E d’improvviso ti accorgi che certe ferite non si rimarginano mai del tutto.
E non sai se quel peso al cuore è l’antico dolore che si rinnova o la consapevolezza di non essere guariti.
Diversi e improbabili.
Chissà se sei tu sceso un poco dal tuo tempo
oppure sono io che ho sospeso il mio.
Ma è in questo tempo
– né tuo né mio –
che noi ci apparteniamo
e siamo belli come e più del cielo.
Sei la dolcezza che non conoscevo
e che non sapevo di avere in me.
E ogni volta con te
ritorno alla vita
e a un cielo perfetto.
E ogni volta ritorna
la nostra Magia
che rende eresia ogni scienza.
Sorprendimi ancora
e addenta il mio stupore.
Rifiorisco,
nella perversa dolcezza
che mi risvegli.
E scivolo e soffio,
e lascio le mille notti false
che hanno pompato buio nell’anima,
e soldi
e petrolio
e altre merde di mondo.
Rifiorisco
ogni volta che con la lingua ti tocco,
perché ovunque ti tocco
ci trovo solo Miele.
Di quel fervore intenso e calmo che hanno quelle passioni che senti definitive.
L’amore unilaterale, per quanto forte, si spegne presto.
Se persiste non è amore, ma ossessione o illusione.
Ché l’amore si nutre solo d’amore.
E senza rinsecchisce.
Dovevo annullare la mia strada
e ogni assurdo preconcetto
per cedere alla curiosità
e così urtarti, abbracciarti, sentirti
e sentirmi
– finalmente –
Viva per davvero.
Il pendolo va e viene
e le clessidre non si coricano:
ciò che vive adesso
forse domani sarà già diverso.
Ma è certo
che nulla può intristirmi oggi.
Invadimi, seguimi,
prendimi se ci riesci,
sennò sarai inseguito
e quando ti avrò preso
con le mani e con il respiro
percepirò le tue vene
e ti avvolgerò di me
e di altri venti d’Egitto.
Aspetto il tuo lampo di risposta,
un segnale ai miei segnali.
Ma t’invaderò – stanne certo.
Ci si consuma piano, senza accorgersene.
Perché è la felicità che ci sorprende, ma di quel nostro cuore che trabocca gioia ce ne avvediamo subito.
Non la tristezza che ci avvolge piano, spegnendoci.
Di quei tornando a casa, spossata e indolenzita.
E il cuore sparpagliato dappertutto.
Leghiamoci,
per vocazione o per desiderio,
ma sempre
senza serrare i nodi.
E non temeremo
fughe o cambiamenti
e saremo lontanissimi
da inutili arroganze amorose,
da giochini di possesso che rasentano la demenza
e da ogni Scacco Matto.
Senti la mia lingua
accarezzare i tuoi nervi?
Senti il mio fiato caldo
narrarti di te e di altre favole belle?
Sentiti amato, perché lo sei.
Mentre le umane leggi se ne vanno a puttane,
io ti tocco
e riesco ogni volta
a inventarmi altre mani e altre lingue
raddoppiandomi il cuore.
Vorrei avere i denti negli occhi per la voglia che ho di guardarti.
Disteso, nudo, immobile.
E mio.
Ho una Voglia pazza di diluirti
nella meravigliosa sensualità
di tutto ciò che accade
nella nostra dimensione.
Sei Bello
Respira & Risplendi
Di quella misteriosa e segreta sinergia fra mare e navigante che rende il viaggio un incanto.
Che l’amore fa male ditelo a chi non ha mai avuto un amore.
Ché chi ha amato lo sa che l’amore invece rende forti e felici.
Anche quando distanti
la notte è sempre degli amanti.
E così pure stanotte sei con me
e non c’è confine
fra la tua montagna e le mie saline.
L’amore ti sceglie e sceglie per te.
Chi ha detto che le ombre adombrano?
Io non ne ho viste mai di così Luminose!
L’amore non si impara e non si insegna.
Questo è tutto quello che so dell’amore.
L’apprendistato in amore si fa da bambini.
Per questo a volte da adulti
scambiamo silenzi, liti, distanze emotive e briciole per amore.
Vorrei trovare e inventare
nuove parole
per amarti & cantarti,
mia giovane Sorte,
che mi cerchi e mi trovi
nei luoghi più subacquei di me.
E anche oggi scopro che potevo
– e posso –
amarti di più.
L’amore consuma e ravviva.
Ché se solo ravviva è comune allegria.
E se solo consuma è malattia.