Non voglio avere a che fare con chi ci è gratuitamente ostile.
Li lascio lì, a guardare il mondo dal punto di vista del batterio.
Sapessi come mi sento dentro.
Vieni a sentirmi.
Ci impaludiamo macerandoci per il passato o nell’inquietudine per l’incerto futuro.
Eppure è solo il presente progressivo il tempo che conta.
Tenetevele voi le “chiarezze di ragionamenti”, io rimango stretta a lui, confusa nel suo abbraccio.
Non c’è conoscenza se non c’è emozione.
Ti amo
anche quando non ti piaci e taci,
quando scivoli e sei infelice
o t’arrotoli nei tuoi sogni e ti lasci sognare.
Respira & Risplendi
Chiudere gli occhi.
Con l’odore di te dappertutto.
Né rotte sbagliate o percorsi giusti:
solo voglia d’amarti,
con te che mi scorri dentro.
Così come ti amo,
perché non so amare diversamente.
Peggio del male è l’indifferenza.
Perché il male è mosso da passione, viva pur se insana. Ma l’indifferenza è dei cadaveri.
È nella corsa lunga che si distingue il brocco dal cavallo.
Lo stesso vale per le persone.
Non solo delle nostre azioni e parole.
Siamo responsabili anche dei nostri silenzi e gesti mancati.
Abituatevi a salvarvi da soli, ché quando bisognerà davvero farlo non ci sarà nessuno.
Sentiti amato, perché lo sei.
Stando un po’ più attenti la si scorge pure nel viso dell’abile dissimulatore.
Perché a tratti la verità lampeggia sempre dentro gli occhi.
Non ci fanno solo ingoiare rospi, ma tracannare tutto lo stagno.
Le donne le rendi felici solo se ne conosci le intime stanze segrete e le chiavi.
Perbene.
Forte e perbene.
E solo ieri erano vitali sorrisi da dopo-corsa.
E abbracci infiniti.
E respiro concitato.
Con la voglia nel cuore di correre ancora.
Che cazzo mi meritavo in questa vita?
Sorrido e penso di valere tanto, se mi sto meritando e godendo il tuo.
Mi ha telefonato il Revisionismo storico.
Niente. L’ho mandato a cagare e ho riattaccato.
E non sai se è più forte il brivido di precipitare o quello di volare.
Ti voglio consumare
con la lingua e coi miei canti.
Strapparti ogni cellula
di diffidenza e di vergogna.
Esagera – Vivi – Godi
Respira & Risplendi
Fra uomini che amano la mia stessa musica:
un cenno e si evocano storie e atmosfere.
E dentro te, così diverso e improbabile.
E non te ne vai.
È a gambe aperte che ho cominciato a parlare di anima
– con te –
e ho scoperto che tutto partiva da lì,
il resto era solo conseguenza.
Fissarci
immobili
come animali sorpresi da luce,
poi lo stesso guizzo di urgenza negli occhi
e il nastro di noi che riprende vorace e veloce
Il pregiudizio è dichiarazione di insicurezza: non ci si confronta con ciò che non si conosce perché in fondo non ci si fida di sé stessi.
Andiamo.
Scuoti le ali e vola con me,
ché il sottoterra è per talpe e lombrichi.
Ti ho sorriso
e il mondo ha cambiato il suo asse.
E tu eri tutto quello che volevo
e io diventavo solo voglia di vedere te.
Pensavo fosse un pavone invece era un tacchino.
Si cresce solo quando ci si avventura oltre e ci si pone domande a cui non si ha ancora risposta.
È a stare sempre nel certo che si stagna.
Pensavo fosse giornalismo invece era propaganda.