Quel che irrita davvero la gente è la felicità e il coraggio degli altri, mica le sostanze urticanti.

Non sono mai senza voglia di fare un cazzo.
Il tuo me lo farei sempre.

Esci dalla tua armatura e vedrai come sarà piacevole tagliarmi a pezzi con le parole.

Mi sono seduta dalla parte del torto perché dalla parte della ragione c’erano solo posti in piedi.

E ad ogni spinta mi pompi Amore dentro, che con la lingua nella tua bocca ti ritorno.

COME FIUMI
Come ambiziosi fiumi
che scorrono
gonfi, pulsanti
e, snodandosi tortuosi,
creano incanti
di intrecci tumultuosi
sono
le vene del tuo cazzo.

Quanto piacere che dà la gelosia se la si asserve ai vizi… ché succhiare insieme un cazzo e una lingua di donna può essere un incanto.

A occhi chiusi
ho aperto le gambe
e me la sono deliziata piano con le dita.
Ti è giunto il pensiero
il bacio nudo
e il grido soffocato nel cuscino?

Sei l’acqua
che bisognava davvero bere
per capire che conveniva
essere tanto assetata
di cazzo e di Amore,
di sconcezze e di infinito.

Io non mi arrendo mai. Perché quel “mettersi il cuore in pace” mi sa sempre un po’ di morte.

Raccontami ancora di quel mio cuore che batteva forte e della luna che scoppiava sotto la mia gonna.

Comunque con un bidet fiche e cazzi tornano ogni volta lustri e lindi.
È per la coscienza che non c’è rimedio.

Avremmo dovuto imparare a travestire il sesso come amore solo a Carnevale.

Il mare e il sole dentro li lascio alle romantiche. Io ci ho sempre preferito il cazzo.

Ho amato uomini e donne.
Perché quando si ama ami il corpo che trovi.

A non sapere nulla dei campi di grano si campa lo stesso.
Però è meno bello.

Non puoi vivere una favola se ti manca il coraggio di entrare nel bosco.

Andate pure dove vi porta il cuore.
Io vado dove mi porta la fica, ché alla fine mi son trovata sempre meglio.

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