La Pasqua non è dei credenti, ma di chi ama.
Perché Pasqua è rinascita.
Ed è solo quando ami davvero che ricominci e rinasci ogni volta che vuoi.

A volte sono le piccole cose che ci fanno felici.
Il messaggio inaspettato, la telefonata, uno sguardo, un fiore, una carezza, un sorriso..

Ma una bella chiavata come Cristo comanda non la batte nessuno, amici.

L’amore allo stato puro
è insieme condanna e liberazione.
Si impara
mischiando lacrime e passione
e divenendo sabbia seccata al sole.

Arriva sempre l’attimo speciale che cambia percezione e senso di ciò che credevamo noto.
Come una luce che d’improvviso illumina dettagli che da invisibili si fanno chiari e nitidi.
E tu rimani a chiederti “Com’è che non ho capito prima?”

Dice Heidi che certe caprette vanno prese a calci in culo, altro che “Ciao Ciao”.

Se una è capra, nun je poi dì “Sei un effetto del patriarcato introiettato”, je devi dì che è capra.

Anna Funari Salvaje

E comunque c’è differenza fra la nevrosi che è il prezzo di una sofferenza e quella che è semplicemente figlia dell’essere cattivi.

Quanto è dolce la nostalgia di certi ricordi.
Come quando l’odore del legno delle matite colorate ti riporta a quand’eri bambina.
O come quando percorri la via di bar e ristoranti dove facevi il “casting” agli uomini da scegliere per portarteli a letto.

Perché anche le Salvaje hanno un cuore, amici.

Volevo dire alle donne che postano tette e culi di sentirsi in colpa.
Scusate, ma non vedete che altre ci soffrono? Si amminchiano a guardarvi culi e tette e sproloquiano su di voi (“esibizioniste”, “senza autostima”, qualcuna azzarda “troie”)
Siete proprio senza cuore, amiche 😀

Dicono che tutte le donne in fondo siano un po’ troie.
Io non concordo affatto.
Per me non vale e non lo accetto: io non sono un po’ troia!

Scusate se lo dico, ma ho speso anni in impegno ed energia per diventare una gran troia, talvolta anche imperiale, amici.

Comunque non è solo la volpe che quando non arriva all’uva allora dice che l’uva è troia.
Lo dicono pure le capre.

E comunque ok l’attrazione cerebrale, la passione mentale, la sinergia di menti… tutto ok
Ma una bella sbattuta come cristo comanda la vogliamo forse discriminare, amici?

Quel che in amore non va mai perso é un poco di paura di perdersi.
Solo così quell’amore lo curi e nutri.
E solo così te lo godi per davvero.

Sì, ok che l’amore non deve far male o darci dolore.
Ma io sto andando dal mio giovane amante e, ad essere sincera, se stasera torno a casa con le labbra gonfie e indolenzite, pure quelle della bocca, so’ contenta, amici.

Non è una gran fatica passare dai tailleur compiti e formali dei briefing e pranzi d’affari, ai comodi jeans casalinghi, fra torte nel forno e libri dei figli. Fino a mise da escort nelle porno-sessioni col giovane amante.

La fatica è trovare armadi abbastanza capienti, amici.

Di quell’amore che accoglie e ama pure le tue parti oscure e buie.
Che per accogliere luci e colori non serve amarsi.

E d’improvviso ti accorgi che certe ferite non si rimarginano mai del tutto.
E non sai se quel peso al cuore è l’antico dolore che si rinnova o la consapevolezza di non essere guariti.

Alle femministe a targhe alterne quasi quasi preferisco i maschilisti, almeno sono coerenti.

La felicità degli eiaculatori precoci che stanotte potranno farsi una scopata di un’ora e due minuti.

Non serve dirselo, ché l’intimità la senti nell’aria, calda e avvolgente
Come non serve parlarne quando non c’è più, e il freddo v’inghiotte

Diversi e improbabili.
Chissà se sei tu sceso un poco dal tuo tempo
oppure sono io che ho sospeso il mio.
Ma è in questo tempo
– né tuo né mio –
che noi ci apparteniamo
e siamo belli come e più del cielo.

Sei la dolcezza che non conoscevo
e che non sapevo di avere in me.

Scrivo di sesso perché così quando qualcuno è in disaccordo con me su un contenuto che col sesso non c’entra nulla, può sempre dire “Eh, ma quella scrive tuit di sesso!”
Sono troppo altruista e buona, amici.

A me non piace farmi i cazzi degli altri.
Ecco perché la mia porzione di cazzi miei l’ho scelta sempre varia ed abbondante, amici.

CANTO NOTTURNO DELL’UCCELLO ERRANTE
Che fai tu, uccello, in patta? dimmi, che fai,
silenzioso uccel?
Sorgi, t’indurisci,
indi ti posi
e su e giù vai
fra cosce bianche
che paghe ancor non son.
Ed è questo tuo andare nella sera
che il cuor di giorno ispera.

Anna Leopardi Salvaje

C’è chi parla di ciò che ama (di politica, di sesso, di cucina, di giardinaggio, di poesia, di sport…)
E chi invece ama parlare di quel o di chi detesta (o almeno dice di detestare).

Che poi sono i due diversi modi di stare al mondo.
Anche qui.

Mi ha telefonato Gesù.
Dice che forse qualche ricco entrerà nel regno dei cieli e che pure qualche cammello, se si impegna, passerà per la cruna di un ago.
L’unica cosa davvero impossibile a questo mondo è che la gente smetta di giudicare gli altri.

Di quei tornando a casa con la mascella indolenzita.
E ti dici che sì, lo stai viziando troppo quel ragazzo. E da sola sorridi.

Mi ha telefonato San Giuseppe.
Vi ringrazia ma dice che nemmeno lui ci ha mai creduto.

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