“Non fare il broncio ché diventi brutta” diciamo alle bambine.
E invece dovremmo dire loro di arrabbiarsi se è il caso, che non hanno il dovere di essere belle e remissive ma di farsi sempre rispettare.

Lo spessore delle persone si apprezza solo quando sono messe di fronte alle loro responsabilità.
Ché quando si fa luce a scappare sono gli scarafaggi.

Comunque su tuitter danno sempre gli stessi film. Cambiano gli attori, ma il copione è uguale.

La vita va presa a volte con gioco e leggerezza e a volte con impegno e serietà.
Ché è a vivere le cose solo ed esclusivamente sempre in un modo che nascono le nevrosi.

Comunque è tutto più semplice di quanto sembra: bisogna votare e rivotare fin quando non vince il PD.

Comunque la prossima volta invece di farci votare e farci perdere una domenica, ci telefonino dalla Germania e bon.

Mi ha telefonato la meritocrazia.
Niente. Rideva tanto che non ho capito che diceva.

Due cose sono infinite:
l’universo e la voglia di giudicare le vite degli altri.
Ma della prima non sono sicura.

Anna Einstein Salvaje

Quanto più bella l’umanità sarebbe se di fronte a una tragedia chi non vuole o non può provare pietà, sapesse almeno tacere.

Vinciamo un po’ tutti quando qualcuno, finito ingiustamente nella polvere, solleva la testa e si rialza.

Quelli che si sentono forti calpestando la dignità degli altri
E non sanno che in quello stesso istante perdono l’essenza dell’essere uomini

“Sei un po’ ingrassata” fa imbestialire molte di noi, vero.
Ma è niente in confronto a quanto si imbufaliscono talune se fai sapere loro di avere una vita amorosa e sessuale felice, amiche.

Il tempo cura tutto, vero.
Ma pure trenta botte ben assestate non scherzano.

Vieni,
lasciamo gli animaletti umani
davanti i loro semafori rossi
o immersi nell’acqua a morire di sete.
Tu dammi la mano
e andiamocene al mare.

E bello fare all’amore ripetendo “Ancora”.
Ma pure dover dire esausti “Per stanotte basta, ché se godo ancora una volta muoio..” non scherza.

Vieni su. Ti faccio vedere la mia collezione di auguri per la festa della mamma che vi ho risparmiato sul Tuitter.

Appena rientrata mia figlia mi ha sentito amoreggiare al telefono col mio giovane amante.
Le sono venute le lacrime agli occhi e sospirando gonfia d’orgoglio ha detto:
“Meno male che ho una madre un po’ zoccola ma sicuramente non capra.

Grazie gesù.”

Appena rientrata ho sentito mia figlia imprecare un “porcodio” mentre discuteva al telefono con un’amica.
Non ho detto nulla, ma mi sono venute le lacrime agli occhi.
Come mi sta venendo su bene ‘sta ragazzina, amici.

Grazie gesù.

Una vita a inseguire il mito di un’esistenza tranquilla, sicura e ordinata.
Solo per poi accorgerci che la vitalità è ritmo, sussulto, cambiamento.

Mi ha telefonato la mamma di quelli che fanno i tuit senza menzione.
Dice se possono venire in cucina che è pronta la merenda.

Sali da me. Ti faccio vedere la mia collezione di bozze di tuit per la festa della mamma che vi risparmierò anche quest’anno.

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