Il curriculum dello studente, che alla maturità sarà valutato, è una roba classista da far schifo:
le esperienze all’estero, i viaggi, le attività sportive, i corsi di musica, di arte… COSTANO e non tutte le famiglie se le possono permettere!
In pratica nulla di nuovo: i ricchi un passo avanti e i poveri dietro, come sempre.
Preciso: pare che serva per “orientare” il colloquio.
Ma come? L’unico orientamento che mi viene in mente è far apparire il ragazzo che ha fatto 3 mesi negli Stati Uniti, fa pianoforte e fa sci, – inevitabilmente – più “interessante” di chi non ha potuto.
E l’esaminatore avrà ben chiaro che di fronte ha un figlio di ricchi.
Quindi se il curriculum serve a valutare il “bagaglio” dello studente, il problema è risolto, amici:
– Chi può mette i 3 mesi in USA in una Luis Vuitton;
– il figlio di chi non arriva a fine mese farà volontariato;
– il disabile, o chi per ragioni geografiche o familiari, non può manco quello, si fotta!
