Vorrei farti ridere.
fare delle risate un anestetico,
aggiungere un altro giorno al calendario
e regalarti tempo d’allenarti
prima della gara.
L’antifascismo si misura dal tuo rispetto per chi ha un’idea diversa dalla tua.
Tutto il resto è posa & chiacchiera.
Ah.. l’Ambiguità…
Deliziosa ed esaltante nei dialoghi rischiosi.
Crudele e devastante nella comunicazione di sentimenti.
Certe conseguenze vanno godute.
La Dichiarazione Universale dei diritti umani non va in deroga tra le mura domestiche.
E per nessun amore.
Di quella voglia di farti l’amore.
Così tanta, che mi rammarico d’avere un corpo solo per amarti.
Tranquilli: più che i cazzi vostri io mi delizio a farmi il suo.
Che poi il rancore non è altro che il nostro stesso dolore, che non dimentichiamo e che ci mastichiamo perbene.
In bocca e nel cuore.
La dignità è l’unica via di fuga.
Come lasciarti andare, come?
Se sei nel desiderio che mi tiene viva?
– Raccontami una favola
– Era d’estate. E un giorno ti incontrai.
Quanto è infantile la pretesa di essere amati.
Ché l’amore non è un diritto, e nemmeno un dovere.
È ad occhi chiusi e con le braccia aperte che si fanno i salti.
Gli occhi aprili subito dopo per goderti il volo.
Ignorare ciò che non ci piace non è difficile.
Diventa difficile quando quel che non ci piace ci mostra i nostri limiti.
– Lo sai che non c’è rete di sicurezza?
– Lo so. Saltiamo?
Che brutto aver perso quel superpotere che avevamo da piccoli, che bastava chiudere gli occhi e sparivano tutti.
Il posto è bellissimo, ma mi sento estranea. Ché la bellezza non è più vera, né la sento mia se non sei con me.
Non si è gelosi “per natura”.
Di innata e “per natura” c’è la paura di essere abbandonati.
Ho voglia
di stringerti e schizzare oltre
per un secondo o mille anni,
staccare i piedi da terra,
farti da pipistrello
e portarti via da Te.
La paura più forte è sempre nell’attimo prima di lanciarsi.
Col paracadute, al circo sul trapezio e nell’amore.
E grida e offende e insulta e inveisce.
E crede d’essere potente e forte.
E invece la forza è tutta in chi lo guarda e tace. Perché sorride.
Non siamo noi che raccontiamo i nostri sogni.
Sono i sogni che parlano di noi.
Mi ha telefonato Freud.
Ho riattaccato.
Più crudele di una separazione non verbalizzata c’è solo quella fatta con una comunicazione ambigua.
Non sono promiscua. È la mia anima gemella che continua a reincarnarsi.
Beati quelli che non sono iscritti a Twitter, almeno non ci leggono.
Ti amo così.
Con l’anima libera e il cuore in ostaggio.
Non è che l’amore ci cambia.
È solo che ci fa essere felici. E diventiamo più belli.
Amatevi voi, con le sicurezze, i passi certi e senza rischi, che io se non mi sento fragile non tremo.
Pensavo fosse cattiveria, invece era solitudine.